Prato 20 Novembre
Incontro di informazione e formazione alla missione in collaborazione col Ce.Mi.Ofs e l’O.F.S.

30 anni nel Vicariato Apostolico di Arabia

Emirato di Sharjah: moschea
di Monsignor Bernardo Gremoli

Origine della missione
La Missione di Arabia ebbe praticamente origine a Gedda, Arabia Saudita, nel 1840 per iniziativa di P. Antonio Foguet un padre spagnolo dei Servi di Maria. Per ragioni politiche (caduta dell’impero Ottomano) Propaganda Fide trasferiva la Missione da Gedda in Aden nel 1841 (Aden, nell’attuale Yemen, era una colonia inglese conquistata nel 1837).
I Serviti, rimasero per pochi anni. II primo cappuccino, che giunse in Aden nel 1850, fu Fr. Pasquale da Duno (Varazze). Un ottimo fratello, esperto muratore, inviatovi dal Cardinal Massaia allora Vicario Apostolico nei paesi Galla (Etiopia).
Fr. Pasquale costruì a Crater -cratere - (Aden) una grande Chiesa dedicata alla Sacra Famiglia, ancora esistente. Altri cappuccini furono inviati dal Massaia dall’Etiopia, e la Missione fu affidata ai Cappuccini della Provincia di Lione.
II 4 Maggio 1888, Propaganda Fide

elevava la Missione di Aden da Prefettura a Vicariato Apostolico e nominava come primo Vescovo e Vicario Apostolico P. Luigi Lasserre, missionario tra i Galla.
II 28 Giugno 1889, il Vicariato di Aden fu esteso a tutti i paesi della penisola arabica: Arabia Saudita, Yemen, Oman, i sette Emirati Arabi, Qatar, Bahrain e Kuwait, che tutti insieme formano un’estensione pari a nove volte l’Italia. A Mons. Lasserre successe Mons. Bernardino Clark, della stessa Provincia di Lione, Vicario Apostolico (1902-1910), Mons. Filippo Pressuti da Recanati (Missionario in Agra) fu Vicario Apostolico dopo Clark, dal 1910 al 1914.

Monsignor Bernardo GremoliVescovi cappuccini toscani
Nel 1916 il Vicariato venne assegnato ai Cappuccini della Provincia Toscana, i quali sono rimasti responsabili del Vicariato fino al 9 Novembre 2005, quando la Missione è stata elevata a Vice Provincia Generale Cappuccina, come tale rispondendo direttamente al Ministro Generale dell’Ordine. I Vescovi che si sono succeduti, durante questi 90 anni, sono: Mons. Evangelista Latino Vanni da Usella (Prato), missionario in India, Vicario Apostolico dal 1916 al 1926; Mons. Pacifico Micheloni da Prato, Missionario in India, Vicario Apostolico dal 1933 al 1936, morto a Roma a soli 55 anni; Mons. Giovanbattista Tirinnanzi da Firenze, Missionario in India, Vicario Apostolico dal 1937 al 1948, morto nella nostra infermeria di Montughi; Mons. Luigi Irzio Magliacani da Castel del Piano, Missionario in India, Vicario Apostolico dal 1950 al 1969, morto a Roma nel 1976; Mons. Giovanni Bernardo Gremoli, vicario Apostolico dal 1976 al 2005. Praticamente sette Vescovi hanno avuto la sede in Aden, dove ancora esiste una bella Cattedrale dedicata a S. Francesco, costruita da Mons. Lasserre nel 1892. Mons. Gremoli è stato il primo Vicario Apostolico residente ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati.

Abu Dhabi: Mons.Gremoli con S.A.Shakbut sceicco di Abu Dhabi in occasione della consacrazione della prima chiesaLa mia esperienza personale
Ordinato Vescovo nella nostra Chiesa di Montughi il 22 Febbraio 1976 (25mo anniversario del mio Sacerdozio), giunsi in Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti, nuova sede del Vicariato, il 21 Marzo 1976.
Al mio arrivo, erano presenti solo 12 Padri in tutto il Vicariato, il boom del petrolio era in piena effervescenza, nuovi immigrati giungevano in continuazione a decine di migliaia, non c’erano chiese, né luoghi di culto dove accoglierli. Inoltre i cattolici erano sottoposti a forti pressioni da parte dei mussulmani e dei cristiani di varie sette. I problemi erano gravi e urgenti, primi fra tutti la mancanza di sacerdoti e di luoghi di preghiera. L’Ordine Cappuccino non poteva aiutarci. Provvidenziale fu l’aiuto di sacerdoti ad tempus di varie congregazioni e, soprattutto, le vocazioni tra i lavoratori immigrati: ne abbiamo avute sette, da paesi europei, americani ed asiatici, sfociate in altrettanti sacerdoti, tuttora esercitanti il loro ministero in Arabia. Il mio mandato si è concluso ufficialmente il 31 marzo 2005, quando è stato intronizzato il mio successore Mons. Paul Hinder cappuccino svizzero.

Abu Dhabi: scuola di S.Giuseppe, il saluto dei ragazzi a Mons.Gremoli, con lui da sinistra P.Nidal e P.EugenioCostruzioni di nuove chiese e scuole
Le difficoltà nell’ottenere il terreno e i permessi di costruzione dalle autorità locali si sono rivelate enormi. La situazione politica e religiosa era di chiusura nei confronti dei cattolici. Si è intrapreso un cammino improntato alla pazienza, alla diplomazia, all’ostinazione. Per ottenere un sì sono occorsi ora 4, ora 8, ora 11 anni. Durante la mia amministrazione, con questa politica, sono state costruite 11 chiese e complessi parrocchiali, su terreni concessi gratuitamente dalle autorità, 8 nuove scuole, di cui 4 dal Vicariato e 4 da Istituti di Suore (2 dalle Suore del Rosario di Gerusalemme e 2 dalle Suore Caldee di Bagdad). Attualmente il Vicariato ha scuole di ogni ordine e grado, dalla materna all’Università, con 16.500 alunni, il 60% dei quali mussulmani. I fedeli cattolici sono di molte nazionalità, i sacerdoti di 7 nazionalità, così è possibile celebrare liturgie in molte le lingue. I rapporti fra mussulmani, cristiani ed appartenenti ad altre religioni sono esemplari per la stima e la fraternità reciproche. Le nostre scuole sono molto apprezzate ed ambite da tutti.

Catechesi
È stata la priorità assoluta nel mio Vicariato. All’inizio, nell’impossibilità di importare testi di catechismo, siamo riusciti a prepararli in loco. Tutte le Parrocchie hanno organizzato catechesi per bambini da 5 a 15 anni. Catechisti suore e laici venivano preparati con cura e continuamente aggiornati attraverso corsi parrocchiali e su scala diocesana. Nelle nostre scuole esiste l’obbligo, da parte del governo, di effettuare 3 ore di religione alla settimana per tutti gli alunni che, per l’occasione, vengono separati in tre gruppi: cristiani di tutte le denominazioni, mussulmani, anch’essi tutti insieme, altri: per questi ultimi si pratica un insegnamento di “scienza morale”, che riguarda i valori universali, quelli della legge naturale. Secondo le statistiche, nell’anno scorso hanno frequentato regolarmente il Catechismo 18.000 bambini.

Visita pastorale
Data la vastità del Vicariato, fin dall’inizio mi sono impegnato a fare la Visita Pastorale ogni anno. Una difficile e faticosa iniziativa, anche a causa dei visti ecc, ma con ottimi frutti per i padri, le suore, ed i fedeli, un’ottima occasione per incontrarmi con le autorità locali, con le quali si sono stabiliti ottimi rapporti che sono stati di grande aiuto per la nostra presenza.

Sana (Yemen): incontro con Madre TeresaIncontri annuali
Fin dall’inizio ho cercato di organizzare ogni anno un incontro di vari giorni con tutti i sacerdoti del Vicariato, per discutere insieme problemi, difficoltà ed iniziative, ed incrementare così l’unione e la cooperazione tra padri provenienti da diversi paesi e culture. Questi incontri annuali, nell’impossibilità di incontri più frequenti, sono sempre stati molto attesi e molti apprezzati, al fine di organizzare meglio l’assistenza pastorale alle varie comunità cosmopolite e di riti diversi. Attualmente sono presenti nel Vicariato 47 sacerdoti, di cui 32 cappuccini, 70 suore di diverse congregazioni, tra cui 24 di Madre Teresa di Calcutta che hanno, nello Yemen, 4 istituti per bambini handicappati e vecchi abbandonati. Queste suore Missionarie della Carità sono molto preziose anche per potere tenere sacerdoti nello Yemen. Fu proprio Madre Teresa, al momento di decidere l’apertura delle Case della Congregazione in quel Paese, ad imporre la presenza di sacerdoti “per l’assistenza spirituale delle suore”: le autorità politiche erano molto interessate ad avere le suore, per l’attività caritativa che avrebbero svolto in favore della popolazione, ma Madre Teresa non accettò finché non ebbe la garanzia che ci sarebbero stati anche i sacerdoti.

Arabia Saudita
L’Arabia Saudita è la terra che ha dato i natali a Maometto. La Mecca e Medina, i due luoghi più sacri dell’Islam, sono in Arabia Saudita. Questo spiega, almeno in parte, quanto sia complessa e difficile la situazione per i cristiani in questo Paese, dove nessuna attività di culto diversa da quello islamico, è consentita. Il Papa Giovanni Paolo II si è molto impegnato per questa difficile situazione, oggetto delle sue continue preoccupazioni, ma finora non si son visti miglioramenti. Qui viviamo ancora come nelle catacombe, per quanto sia proprio qui la maggioranza dei cattolici. Calcoliamo che attualmente nel Vicariato i cattolici siano circa 3 milioni; di questi, almeno la metà sono nell’Arabia Saudita, con nessun permesso di tenerci ufficialmente sacerdoti. Nonostante tutti questi problemi, e i rischi connessi, la mia Visita Pastorale ogni anno l’ho fatta anche in quel Paese.

Monsignor Bernardo GremoliLa mia opinione del mondo islamico
Questi 29 anni sono stati intensi di attività, di grandi problemi e di difficoltà. Tuttavia il Signore ci ha aiutato in una maniera meravigliosa, soprattutto attraverso la preziosa cooperazione di ottimi sacerdoti e suore. Grande aiuto e cooperazione l’ho avuta anche da parte dei laici a tutti i livelli. Sono dell’opinione che il migliore approccio con il mondo islamico sia sempre quello di cercare a tutti i costi il dialogo e la cooperazione, dimenticando il passato e superando qualsiasi difficoltà e nel rispetto vicendevole promuovere la giustizia sociale, i valori morali e la pace.
Tutto sommato, questi sono stati anni molto positivi per la presenza della Chiesa nel cuore dell’Islam. Vorrei anche affermare che fra i Mussulmani, specialmente tra le autorità, ho trovato cooperazione, simpatia ed aiuto. Durante il mio ministero, man mano che crescevano le mie relazioni con le autorità locali, ho avuto la gioia di vedere avviare relazioni diplomatiche con il Vaticano da parte di Yemen, Qatar e Bahrain. Altri Paesi del Golfo sono pure interessati e stanno lavorando per questo scopo.q