Un bambino ci è stato donato
Anche quest’anno, è arrivato il tempo degli Auguri che siamo soliti scambiarci alla fine dell’anno. Quando la natura sembra fermarsi e il freddo e la pioggia ci spingono a stringersi al riparo, sentiamo il bisogno di celebrare e brindare alla nostra vita e a quella di tutti coloro con cui la condividiamo. È vero; le ritualità sono tante e svariate; ce ne sono di vecchie e di nuove, di sante e dissacranti. Il Cristianesimo, quando sostituì al Sole, autore della vita, con la nascita di Gesù, il Figlio di Dio, ci indicava che la festa della vita si festeggia in Dio, Lui il Vivente, l’autore della vita, che da Lui deriva e sussiste. Non so se ti sei mai concentrato su tuo figlio quando era piccolo, scrutandone la profondità degli occhi o ammirando la limpidezza del suo sorriso. O quante volte ti sei commosso per l’abbandono con cui ti si è affidato o come ti sei angustiato quando la tua presenza non era capace di dargli pace. Lo senti tuo, ma mai saresti stato in grado con il tuo potere di fare qualche cosa di simile. Ti sei accorto come la sua presenza ti esalti, rafforzi il tuo impegno e la tua dedizione, fino a che tu stesso ne sei rinnovato. È così che il Natale che da festa del Bambino Gesù, di Dio, diviene anche la festa della vita, un inno di grazie e la preghiera, che la nostra rimanga sempre sotto l’ombra delle ali di Dio. Questo è il nostro Augurio. Che questo Bambino fecondi il tuo cuore, entri nella tua casa, sostenga coloro che ami e che ti sono vicino e il tuo lavoro. E ti porti pace e gioia per l’anno nuovo che entra.
P.Francesco Borri
Per scaricare questo giornalino in formato pdf clicca qui: |