Sorpresa!
In occasione di un incontro di Animazione Missionaria in Versilia, ho conosciuto un signore di Alessandria che, avvicinatosi, mi ha chiesto se fossi io Frate Corrado delle Missioni Estere dei Padri Cappuccini Toscani. Alla mia risposta affermativa ha aggiunto: “Finalmente mi è data questa felice occasione: da tempo desideravo conoscerla, poiché sentivo il bisogno di comunicarle alcuni sentimenti nati in me da quando leggo la vostra rivista. Conosco da tempo “Eco delle Missioni“, entrato da anni nella casa paterna dove sono cresciuto. Mia madre, ora molto anziana, si gloria di essere stata una delle prime ad abbonarsi, fin dai tempi in cui alla direzione del Segretariato vi era il P. Bernardo Gremoli, adesso Vescovo, e di essere stata vicino al P. Lanfranco Iozzi, missionario in India, per la costruzione e l’assistenza della scuola S. Giuseppe in Rampur. Mi confessò che negli anni della sua adolescenza e giovinezza, mai aveva preso in considerazione questa rivistina, giudicandola il solito foglio di propaganda religiosa distribuito dalle comunità parrocchiali ai propri fedeli praticanti. “Dall’anno giubilare sono stato mosso -mi ha detto- da una certa curiosità, soprattutto attratto dalle belle copertine; da allora, piano piano, insieme a mia moglie e poi con i miei ragazzi più cresciutelli, siamo diventati assidui lettori. In essa ho trovato contenuti e testimonianze che hanno contribuito a rendermi più partecipe alla vita cristiana e a rendermi più solidale con la sofferenza presente nel mondo”. Perciò da tempo questo amico, di nome Giovanni, desiderava contattarmi per inserirsi in qualche progetto del C.A.M, e soprattutto indirizzare i suoi figli verso le nostre esperienze di condivisione. E ha concluso: “Lei forse stenta a crederlo, ma se oggi la mia famiglia è un po’ più cristiana lo dobbiamo anche a questa vostra rivista missionaria!". Ovvia la mia sorpresa, seguita da una viva soddisfazione e la riconoscenza per i complimenti fatti al nostro periodico, ben valutato e apprezzato. Per cui voglio ringraziare il Signore per questo servizio, che giunse inaspettato sulle mie spalle e che mi ha fatto crescere nella fede e mi ha portato a conoscere tante persone splendide, soprattutto giovani in ricerca di valori e di impegni, che rendono più significativa la vita. Questo mi ha portato a dare più importanza alla parola di Dio e alla Preghiera, a trovare i modi di comunicazione più adeguati a questo tipo di pubblico, a confrontarmi con lettori di ogni età e provenienza. Al di là del positivo riscontro editoriale è stata un’esperienza umanamente e cristianamente edificante. È davvero un dono della Provvidenza scoprire che il proprio lavoro è utile a qualcuno. E questo vale per tutti: per un babbo, per una mamma, per un frate, o un insegnante. Per un sacerdote poi la gioia è maggiore quando l’essere utile al prossimo va al cuore del proprio servizio, alla possibilità di aiutare ad incontrare Dio, ad amare più “l’Altro“, a sperare in un domani più sereno e felice. Alla Vigilia del Santo Natale intendo estendere il grazie più vivo e fraterno a tutti i collaboratori del CAM e a quanti lavorano a questa rivista, cui auguro di fare ancora tanto bene. Inoltre auguro che il Verbo di Dio, fattosi carne nella grotta di Betlemme, che ha proposto agli uomini di ogni tempo un itinerario di amore e riconciliazione, illumini tutti voi cari amici e tutta l’umanità per ritrovare la strada che porta ad incontrare l’Altro nel dialogo, nell’amicizia e nel rispetto profondo.
fra Corrado Trivelli
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