Il seme dell’Amore
Durante la Veglia del S.Natale si proclama dal Martirologio Romano questo annuncio: “Nell’anno 5199 dalla Creazione del mondo... l’anno 752 dalla fondazione di Roma... l’anno 42° dell’imperatore Ottaviano Augusto, stando tutto il mondo in pace... nacque Gesù Cristo in Betlemme da Maria Vergine”. Se dovessimo attualizzare questo testo, dovremmo dire: mentre non si spengono ancora gli echi di nuove guerre, mentre la stessa regione dove è nato Cristo è sotto il terrore di atroci attentati e violenze... e mentre gli uomini non vivono ancora da fratelli..., nell’anno del Signore 2004 Cristo torna a nascere e ripete agli uomini l’annunzio della Pace: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama!”. Un evento lontano più di venti secoli torna ancora una volta vivo e attualissimo. Gesù in Betlemme nasce per tutti, senza distinzioni, portando una speranza che non muore. Sono semmai gli imperi e le ideologie ad invecchiare e a passare. Dovremmo tutti riscoprire la semplicità, la bellezza, l’innocenza, la piccolezza di questo Dio Bambino, il volto divino e portatore di pace che è Gesù salvatore. Dovremmo tornare tutti allo stupore pieno di mistero e di gioia che solo i semplici e puri di cuore sanno provare per capire il Messaggio del Natale. Ma il Natale ci ricorda che il bene è possibile, se solo ci sforziamo di andare all’essenziale e non ci fermiamo alla fatuità del natale consumistico. Tutti dobbiamo adoperarci, dando il meglio di noi stessi per far fiorire il bene comune, quel bene annunciato a Natale e nel natale del Signore. In un simpatico libro di fiabe sul Natale si legge di un sogno fatto da un giovane, il quale ammira intorno preziosi frutti nati da alberi splendidi e rigogliosi, mentre tra questi si muovono figure angeliche. Il giovane si avvicina ad un Angelo manifestando la volontà di acquistare alcuni di quei frutti. “Aspetta figlio, interrompe l’Angelo,... guarda che qui non si vendono frutti, ma solo semi”. Ecco che cosa ci ricorda il Natale: che tutti dobbiamo essere dei buoni seminatori e coltivatori di semi di giustizia, pace, perdono, amore. Per troppo tempo gli uomini sono vissuti gli uni accanto agli altri, se non gli uni contro gli altri. Oggi dobbiamo vivere insieme... e il cristiano deve insegnare questo. Natale è L’Incarnazione di Dio. Che cosa significa Incarnazione? Eliminazione delle distanze... Volontà di comunione... Natale è Dio che si fa vicino, si fa prossimo... non più emarginati intorno al cristiano. Individuiamo gli spazi dove devo farmi prossimo. Solo così si riuscirà a vivere gli uni per gli altri. La sola legge, la sola gloria, la sola verità sarà AMARE. Solidali o solitari diceva R. Follereau: bisogna scegliere. Natale! Da quel giorno sappiamo che l’Amore salverà il mondo! Ogni seme di Amore, presto o tardi fiorirà. Auguro a tutti voi, a me stesso, a tutti gli uomini, di contribuire al raggiungimento di questa fioritura.
fra Corrado Trivelli
Per scaricare questo giornalino in formato pdf clicca qui: |