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Mercatino di primavera
Gli appuntamenti a cui ci piace essere presenti nella zona di S. Lucia, situata proprio nel punto in cui la valle del fiume Bisenzio si apre in una pianura sempre più vasta, sono due: il mercatino di dicembre, quando tutti si preparano, anche con piccoli acquisti, al Natale, e quello del periodo primaverile, quando con piacere si torna a camminare all'aperto, gustando l'aria tiepida e la luce solare!
In occasione di questi due mercatini la strada principale della piccola frazione di S. Lucia si riempie di gente che passa curiosando di banco in banco... e non mancano i piccoli e grandi acquisti: c'è chi è in cerca di "un buon affare", chi compra a stock, chi ci chiede l'indirizzo per venire a trovarci con calma, chi s'interessa alla nostra attività, e soprattutto chi si lascia attrarre dal mondo missionario e dalle tante realtà africane di cui P. Flavio ama parlare, intrattenendosi con i tanti visitatori. In genere basta uno sguardo al nostro stand a dare inizio ad una conversazione sulle nostre missioni in Africa e su persone, eventi, tradizioni, emozioni africane. P. Flavio diventa in questi casi molto intraprendente. E per tutti quelli che fanno un acquisto c'è la soddisfazione di aver sostenuto Il CAM e compiuto un gesto concreto in favore dell'Africa e delle missioni.
Noi collaboratori siamo impegnatissimi nel cercare di soddisfare tutte le richieste di chi si ferma al nostro banco. Gli oggetti esposti sono dei generi più disparati: giocattoli, soprammobili, utensili da cucina, servizi da tavola, bigiotteria, calzature, biancheria di tutti i generi, abbigliamento, accessori, cartoleria. Insomma, ci sono tantissime cose carine, alcune veramente belle! Ce ne sono per tutti i gusti e per svariati usi. Si può ben dire che il nostro banco brilla per varietà!
L'anima di questi eventi è Irma, donna tutto fare del magazzino del CAM. Durante il corso dell'anno Irma seleziona e mette da parte, fra i tanti oggetti che la gente ci porta, quelli adatti al mercatino. Poi, quando è il momento, allestisce lo stand e accoglie con garbo i visitatori.
Questo è il nostro terzo appuntamento al mercatino di S. Lucia e possiamo dire che n'è valsa la pena: siamo soddisfatti delle offerte raccolte e dei contenuti che abbiamo potuto veicolare sul mondo missionario.
Anche quest'anno abbiamo voluto partecipare al mercatino di S. Lucia a Prato!
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Container Aprile 2013
Sabato 6 Aprile sono stati caricati due container destinati alle missioni dei Cappuccini toscani in Tanzania. Sono gli ultimi due di una lunga serie che negli anni ha visto avvicendarsi volontari e benefattori nel faticoso compito di procurare, immagazzinare, caricare, sbrigare tutte le pratiche del trasporto e dello sdoganamento di questi preziosi aiuti verso i nostri fratelli Africani. Come in ogni spedizione anche in questa la maggior parte del materiale è costituita da attrezzature ortopediche, macchiari per l'ospedale (ecografo), vestiario per i bambini ospiti del centro; nella lista per la spedizione troviamo anche ricambi per il dissalatore di kongwa, attrezzature per l'apicultura, un organo per la chiesa, un generatore elettrico, stoffe per la scuola di cucito, latte in polvere, pasta, vestiario, materiale didattico etc... un grazie di cuore a tutte le persone che si sono fatte strumento nelle mani generose di nostro Signore e hanno reso possibile questo piccolo miracolo in tempi così difficili.
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Marzo 2013
RISVEGLIARE la missionarietà
Dal Gennaio di quest’anno P.Francesco Borri ha iniziato il suo servizio come responsabile dell’animazione missionaria nella Provincia Toscana dei Frati Cappuccini. Dopo la tragica morte di P. Corrado Trivelli, il 22 Novembre 2011, si era reso necessario individuare un confratello che ne proseguisse l’impegno portato avanti con tanto zelo ed entusiasmo per oltre tredici anni. Siamo andati a cercarlo in Tanzania, dove P. Francesco ha svolto la sua missione per circa 30 anni, salvo una breve parentesi negli Emirati Arabi. La sua risposta, pur sofferta, è stata di piena disponibilità per un compito nuovo per lui, ma nel quale potrà riversare la sua lunga esperienza missionaria maturata sul campo. Grazie Francesco e buon lavoro a te e ai tuoi collaboratori P. Flavio e P. Luca Maria. Inizia, in qualche modo, una nuova fase dell’animazione missionaria dei Cappuccini in Toscana. All’interno del Definitorio, che è l’organo di governo della Provincia, ci siamo chiesti come rispondere alle incessanti provocazioni che la Chiesa a più livelli ci fa pervenire per un’opera di evangelizzazione a tutto campo, oggi urgentissima. Alla missione rivolta a popolazioni ancora in grande maggioranza non cristiane, non può non essere affiancata l’azione ugualmente missionaria nelle zone del mondo evangelizzate da secoli, ma dove la fede sta drammaticamente arretrando. A tutti i battezzati è richiesto di sostenere questo sforzo di evangelizzazione con ogni mezzo a disposizione, iniziando dalla testimonianza di una vita cristiana convinta e trasparente. Attraverso le pagine di “Eco”, in più occasioni, è stata evidenziata questa nuova dimensione della missione non esclusivamente limitata alle cosiddette ‘terre di missione’. Certamente il sostegno offerto alle giovani chiese della Tanzania e della Nigeria, che assorbe moltissimo il lavoro del nostro Centro di Animazione Missionaria (CAM), resta fondamentale; ad esso dovrà sempre più affiancarsi l’attenzione alle problematiche missionarie, che viviamo qui a casa nostra e che sono altrettanto urgenti. Credo che solo così, risvegliando nel cuore di ogni cristiano di buona volontà il suo “essere missionario” nell’ambiente dove vive, faremo un’opera di autentica animazione missionaria. Ed ora passo la parola a P. Francesco… (vedi pag. 11) Buona Pasqua di Resurrezione!
P.Stefano Baldini
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Benvenuto!
Benvenuto sulle pagine del nuovo EdM
In queste pagine potrai trovare una breve presentazione del Centro di Animazione Missionaria dei Frati Minori Cappuccini Toscani, notizie sulle nostre missioni, su quelle che sosteniamo e con le quali siamo in contatto, i progetti che ci siamo prefissati di realizzare, le iniziative prese per poterli realizzare, oltre a tutti i numeri della nuova edizione del nostro giornalino. Lo scopo del sito è quello di farci conoscere e di contattare altre persone che insieme a noi desiderano impegnarsi concretamente nell'attività missionaria. Il sacrificio dei missionari in ogni angolo del mondo, le loro esperienze ed i loro successi ci stimolano ogni giorno a crescere e a migliorarci.
Con l'arrivo di Fra Francesco Borri, nuovo segretario del Centro Animazione Missionaria, abbiamo voluto rinnovare anche questo sito. Arricchiti dalle esperienze passate, guardiamo al futuro con entusiasmo. La provvidenza non ci farà mai mancare l'aiuto di cui abbiamo bisogno per mandare avanti le nostre missioni!
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Bentornato Francesco!
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Dicembre 2012
UN ANNO dopo...
Cari amici, l’editoriale di Eco del Dicembre 2011 recava, per l’ultima volta, la firma di P. Corrado. Per anni la sua penna aveva aperto a tutti gli affezionati lettori, per così dire, il sipario del nostro giornalino, sempre con parole che dicevano il suo grande amore alla causa missionaria e la voglia di trasmetterlo. In quelle brevi righe P. Corrado annunciava il suo imminente viaggio in Tanzania assieme a P. Luciano, Ministro Provinciale e al giovane volontario Andrea Ferri. Al suo ritorno, scriveva, avrebbe relazionato sul viaggio compiuto Domenica 11 Dicembre, giorno in cui era stato programmato un incontro al Centro di Animazione Missionaria di Prato. Lo sappiamo, così non è stato. In Tanzania, il 22 Novembre di un anno fa, questi fratelli sono stati vittime di un tragico incidente stradale; con loro ha perso la vita anche P. Silverio, missionario per tanti anni tra la popolazione tanzaniana. La loro vita è stata come un seme, che Dio ha gettato su questa terra e che ha prodotto frutti buoni di attenzione ai bisogni degli altri, di impegno, di servizio, di genuina testimonianza evangelica. Di questi frutti, in vario modo, chissà quante persone avranno beneficiato; con questi frutti in mano si saranno presentati al Signore Gesù, che li avrà accolti con le parole del Vangelo: “Venite, benedetti dal Padre mio…” (Mt 25,34). Cari amici, ad un anno di distanza da quell’evento, che tutti ci ha toccati fin nell’intimo, possiamo ancora imparare molto dalla lezione di vita, che ci hanno dato; una lezione, che può aiutarci a capire un po’ di più l’incredibile messaggio del Natale: Dio si è fatto uomo, si è fatto bambino, in tutto simile alle migliaia di bimbi che ogni giorno vengono al mondo. E’ talmente vicino a noi, che si identifica con quelli di noi che stanno peggio: “…avevo fame…sete…ero nudo…forestiero..in carcere..”, lui, il nostro Dio! Spesso circondiamo il Natale di tanta bella poesia e di buonismo, mentre quel bambino che giace nella mangiatoia provoca il nostro egoismo e ci chiede di spalancare finalmente il cuore ad un amore che assomigli un po’ di più al suo. Proviamo, in questo Natale, a farci ‘prossimo’ , come Dio si è fatto ‘prossimo’, si è messo accanto a noi. I fratelli che un anno fa abbiamo perduto sulle strade della Tanzania è così che avevano interpretato la loro vita.
P.Stefano Baldini
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Ottobre 2012
DONARE la fede
Cari amici, Domenica 21 ottobre la Chiesa celebra la Giornata missionaria mondiale. Questa iniziativa nacque nel lontano 1927, indetta per la prima volta da Papa Pio XI su suggerimento del circolo missionario del Seminario di Sassari. Da allora ogni anno nella penultima domenica di Ottobre, tradizionalmente riconosciuto come mese missionario per eccellenza, la Chiesa cattolica ripropone a tutti i credenti la sua natura essenzialmente missionaria. Mai la Chiesa potrà stancarsi di proclamare che Gesù è l’unico Salvatore dell’uomo. Lo slogan scelto per la giornata di quest’anno è tratto dalla seconda lettera dell’apostolo Paolo ai Corinzi (2 Cor 4,13): “Ho creduto perciò ho parlato”. Il riferimento è al rapporto essenziale tra missione e fede e alla rilevanza data a quest’ultima da papa Benedetto XVI, con l’aver indetto uno speciale Anno della Fede, che si è aperta l’11 ottobre, 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e si protrarrà fino al 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re dell’Universo. Quando si parla di missione e di missionari, istintivamente le persone vi associano l’impegno sociale soprattutto nei paesi più poveri del mondo. Ed è vero. Ma, pensandoci bene, la povertà più grande è la mancanza di fede in Gesù Cristo, il non averlo ancora incontrato; come pure, e questo accade particolarmente nel nostro vecchio mondo cristiano, dopo averlo conosciuto vivere senza riferimento alla sua Persona e al suo Vangelo. Questi poveri sono una moltitudine in continua crescita, che non possono lasciare indifferenti i discepoli di Gesù. Cari amici, questo mese missionario ci richiama innanzi tutto alla responsabilità di trasmettere ad altri con la parola e soprattutto con lo stile di vita che conduciamo l’inestimabile dono della fede. Sì, “la fede si rafforza donandola”, secondo la nota espressione di Giovanni Paolo II nella sua enciclica missionaria “Redemptoris Missio”. L’urgenza della missione nasce dallo stupore per qualcosa di talmente bello e grande che non possiamo tenere solo per noi: la fede in Gesù Cristo.
P. Stefano Baldini
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Giugno 2012
L'INQUIETUDINE della missione
Cari amici, vorrei aprire questo numero di ECO con una celebre frase di S. Agostino in apertura del suo libro autobiografico Le Confessioni: “Ci hai fatti per Te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposi in Te”. Il cuore inquieto è un cuore che vaga nel deserto, fino a quando non riposa in Dio. Ci sono vari tipi di deserto: vi è il deserto della povertà, quello della fame e della sete; il deserto dell’abbandono, della solitudine e dell’amore distrutto. C’è, però, non meno diffuso, anche il deserto dell’oscurità di Dio e dello svuotamento delle anime senza più coscienza della dignità e del cammino dell’uomo. È allora al profondo del cuore che bisogna dirigersi, per riscattare gli uomini dal deserto e condurli al luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, che ci dà la pienezza di questa vita. Questa è la missione della Chiesa: rispondere all’inquietudine del cuore dell’uomo, offrendogli l’unico annuncio che può soddisfarlo e donargli l’agognato riposo: Gesù Cristo. Sì, perché l’uomo di oggi è povero soprattutto di fede e rispondere all’appello del povero significa non soltanto soddisfarne i bisogni materiali, ma prima di tutto la sua fame di Dio. Noi credenti dobbiamo saper intercettare l’inquietudine di innumerevoli cuori che in qualche modo cercano Dio; dobbiamo essere ‘inquietati’ dalla situazione in cui si trovano tanti nostri fratelli e sorelle. Esiste una stretta relazione tra il dono della fede che abbiamo ricevuto e l’assillo di portare a tutti questo dono. Ciò vuol dire che il cristiano non può restare tranquillo laddove si è installato fino a quando il mondo, tutto il mondo, non ha raggiunto il suo futuro in Dio. L’inquietudine del cuore, si può dire, è la fonte della missione, che, in tal senso, possiamo definirla come l’incontro tra due inquietudini: quella di chi cerca Dio e quella di chi non può stare in pace fino a che il Dio di Gesù Cristo non sia da tutti conosciuto e amato. Auguro a tutti noi, cari amici, questa “santa inquietudine”!
P. Stefano Baldini
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Marzo 2012
Vite "speciali"
Cari amici e benefattori delle missioni, in questo editoriale di “Eco” non c’è la firma di P. Corrado, come da sempre eravate abituati. Sorella morte lo ha raggiunto sulle strade del Tanzania il 22 Novembre scorso, assieme a P. Luciano, Ministro Provinciale dei Cappuccini Toscani, a P. Silverio, missionario in quella terra da 44 anni, e al giovane volontario Andrea. Abbiamo voluto dedicare loro questo numero ‘speciale’, perché ‘speciale’ è stata la loro vita. Quando una persona cara ci lascia per tornare a Dio, come in un flashback ripercorriamo quella parte di esistenza che di lei conosciamo e abbiamo condivisa; allora tornano in mente tanti particolari, che forse avevamo trascurati, ma che messi assieme, come in un bellissimo mosaico, ne delineano la vera personalità. Nelle pagine che seguono si è provato a dipingere con alcune essenziali pennellate il volto dei nostri quattro fratelli scomparsi; lo abbiamo fatto perché quei volti sono tuttora vivi, trasfigurati in Dio e ci guardano con infinito affetto e simpatia. Lo abbiamo fatto perché non li dimentichiamo quei volti, che hanno guardato ai bisogni di tante persone e hanno saputo fermarsi a dar loro una mano, proprio come il samaritano della parabola di Gesù. Per questo le loro vite sono ‘speciali’, cioè di qualità, come deve essere l’esistenza terrena di ogni cristiano memore della parola di Gesù: “Chi vuol salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo la salverà” (Mc 8,35). Luciano, Corrado, Silverio e Andrea, semplicemente da cristiani hanno messo in gioco la vita per il vangelo. Dei tre nostri confratelli cappuccini, l’Arcivescovo di Firenze, Mons. Giuseppe Betori, introducendo la S. Messa per i funerali in Santa Croce il 30 Novembre scorso, ha sottolineato come il Signore li abbia chiamati a sè in un momento forte e qualificante della loro vita di religiosi e di sacerdoti: tutti e tre, in modi diversi, erano lì per compiere ciò che sta più a cuore alla Chiesa, l’evangelizzazione. Nella basilica di Santa Croce a Firenze, in una cappella a lato del presbiterio, si può ammirare un bellissimo affresco di Giotto, raffigurante S. Francesco morente attorniato dai suoi frati. I volti di quei frati esprimono i sentimenti, che ogni cuore d’uomo avverte nel momento in cui una persona cara ci lascia per sempre.Uno, in particolare, vorrei che fosse il nostro e raccogliesse tutti gli altri: gratitudine. È forte il bisogno di dire grazie ad Andrea, a Silverio, a Corrado e a Luciano, per il bene che hanno fatto a noi, a tante persone da noi conosciute e a tantissime altre che non conosceremo mai. Per le loro vite, così preziose e belle, insieme ringraziamo il Signore, che ce ne ha fatto dono.
fra Stefano Baldini
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Dicembre 2011
Visite fraterne
Particolarmente difficile è scrivere adesso, a metà Ottobre, anche se in brevi righe, l’editorale per Eco delle Missioni che verrà stampato per il Natale 2011. Questo anticipo è dovuto all’improvvisa programmazione di un prossimo viaggio insieme a P. Luciano, provinciale dell’ordine e all’amico Dr. Andrea Ferri di S. Casciano Val di Pesa, per l’inaugurazione in Tanzania della scuola materna di Kongwa e i laboratori scientifici della scuola media superiore sempre in Kongwa, il pozzo presso la Comunità Masai di Pingarame e inoltre per verificare l’avanzamento lavori della scuola artigianale di Pugu e l’inizio anche in questo villaggio della costruzione di una scuola materna. Importante le visita presso la nuova missione di Kilimamoja, dove hanno iniziato il servizio pastorale, P: Francesco Borri e P. Carlo Serafini. Un nuova regione molto distante dalla storica presenza dei missionari cappuccini toscani in Tanzania. Dalla Diocesi di Dodoma, dove siamo presenti fin dal 1963, siamo saliti circa 600 Km più a nord nella diocesi di Mbulu nel distretto di Arusha. Al ritorno dovremo fare una breve sosta, circa una settimana, in Etiopia, invitati dal nostro confratello Vescovo Cappuccino locale Abume Musie Ghebreghiorghis, per una verifica più diretta sui problemi del Corno d’Africa e per una documentazione dei luoghi evangelizzati dal confratello Cappuccino Cardinal Guglielmo Massaia. In prossimità del Santo Natale, domenica 11 Dicembre, durante un incontro fraterno presso il nostro Centro Animazione Missionaria di Prato, sarà fatta un’accurata relazione documentata sulla realizzazione dei progetti portati a termine e delle altre iniziative alle quali parteciperemo durante il viaggio. Sarà un incontro di informazione sulle mete raggiunte e sui cambiamenti avvenuti presso la missione tanzaniana. Nuove destinazioni e nuove esperienze per la evangelizzazione, per la promozione umana e culturale. Sarà una giornata di fraternità vissuta nella gioia di sentirci fratelli tra noi, con tutti i gruppi della collaborazione missionaria, allargando i nostri orizzonti verso regioni lontane dove la Passione di Cristo continua ad essere presente nelle membra di tanti nostri fratelli.
fra Corrado Trivelli
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